capitolo 3 (incipit)
La prima cotta, Vito Riga, l'ebbe in terza media, per una che stava in sezione C (lui era alla D). Mamma mia che tette che aveva, questa qua, e che volto fantastico, colorato col rosa pastello. Sembrava già una donna di 25 anni e il cuore di Riga esplodeva tutti i giorni alla ricreazione. Al suonare della campanella, Riga usciva fuori dall'aula e attaccava a guardarla fisso, esattamente come Roberto Benigni fissava le donne in chiesa, nella famosa scena di "Non ci resta che piangere". Che vi devo dire, credo che lei nemmeno si accorgesse del fatto che Riga la guardasse tutto il tempo. Si sa, così come il freddo umido è bastardo più del freddo secco (perché ti si 'nzacca dentro l'ossa), e così come le multinazionali che ormai hanno trasferito tutti gli impianti produttivi in Cina, è anche vero che i maschi sviluppano dopo: e nientedimeno Riga era due palmi più basso di questo irraggiungibile essere, non aveva ancora avuto l'onore di accogliere il primo pelo sul pene e la notte, siccome c'aveva paura dei fantasmi, il cazzone dormiva spesso in mezzo ai suoi genitori. Figuratevi voi se questa qua poteva accorgersi di una nullità del genere. (continua...) N.B.: il romanzo "VITO RIGA E ALTRE PERSONE", di Brevevita Letters, uscirà per la casa editrice romana FILA 37 nel 2023. Data esatta di pubblicazione ancora da definire. Il volume sarà disponibile in tutte le librerie e potrà anche essere acquistato a questo link: fila37.it
(illustrazione in cima: Enrico Natoli)
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"L'odore delle rose" - Diaframma
from the album "Anni Luce", 1992