
capitolo 13 (incipit)
VETRIOLO, scena 2
Vito Riga non aveva mai creduto a quest’assurda storia della pistola, bah gli sembrava ridicolo, finché una notte, ansimando, Lu Furnar confidò al suo amico: “l’ho vista Vito cazzo, quel figlio di puttana aveva una pistola infilata nella fibbia, il tuo amico Lu Furnar l’ha vista proprio cinque minuti fa, quando il bastardo si è sollevato il maglione per darmi cinquanta carte di resto”.
Riga e Lu Furnar erano in macchina, stavano dirigendosi all'Indhastria di Giulianova (TE), un locale spettacolare dove mettevano musica rock, e cazzo, era proprio sabato sera. Riga abbassò il volume della radio, guardò Lu Furnar e disse: “dovete smetterla con queste stronzate. Quello è matto, porca troia!”
Lu Furnar a quel punto non disse più nulla. Guardava la strada e fumava di continuo.
( . . . )
N.B.: "Cuori di Alluminio" è il primo romanzo delle Brevevita Letters, ed è tuttora inedito. Ambientato negli anni 90 tra i bar della provincia profonda del Centro Italia, il manoscritto narra di amore, di spacciatori di droga in pianelle, e di alcuni di quei fortissimi legami di amicizia che a volte si vivono in era post-adolescenziale, quando più fragili sono i protagonisti, e più forti sono i legami. Il libro verrà pubblicato a breve su Amazon e potrà essere acquistato in versione cartacea o digitale.
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"Say It's All Mine" - Moby
From the album "Animal Rights", out in 1996